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Unilever stabilisce nuove azioni per combattere il cambiamento climatico, proteggere e rigenerare la natura e preservare le sue risorse per le generazioni future

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Londra/Rotterdam, 15 giugno 2020. Unilever dichiara oggi una nuova serie di misure e impegni per migliorare la salute del pianeta, agendo attraverso azioni ancora più decisive per combattere il cambiamento climatico, proteggere e rigenerare la natura e preservare le sue risorse per le generazioni future. Unilever raggiungerà l’obiettivo zero emissioni nette da tutti i prodotti entro il 2039. Inoltre, supporterà e collaborerà con una nuova generazione di agricoltori e piccoli proprietari terrieri, guidando programmi per la protezione e la rigenerazione di foreste, suolo e biodiversità; lavorerà inoltre insieme ai governi e alle altre organizzazioni per migliorare l'accesso all'acqua per le comunità che vivono nelle aree soggette a stress idrico.

Hands holding a seedling

Per velocizzare l'azione, i brand Unilever investiranno collettivamente un miliardo di euro in un nuovo apposito Fondo per il clima e la natura. Tale fondo sarà usato nei prossimi dieci anni per compiere azioni significative e determinanti, attraverso progetti che includeranno il recupero paesaggistico, la riforestazione, il sequestro del carbonio, la protezione della fauna e la salvaguardia delle risorse idriche. Le nuove iniziative proseguiranno il grande lavoro che è già in corso grazie a brand come, ad esempio, Ben & Jerry's che è impegnata nel ridurre le emissioni di gas serra degli allevamenti di bestiame da latte, Seventh Generation che favorisce l’accesso alle energie pulite per tutti e Knorr che supporta gli agricoltori in pratiche di coltivazione più sostenibili.

Alan Jope, CEO di Unilever, spiega:“Mentre il mondo affronta gli effetti devastanti della pandemia da Covid-19 e si trova alle prese con gravi problemi di disuguaglianza, non possiamo permetterci di dimenticare che la crisi climatica è ancora una minaccia per tutti noi. I problemi come il cambiamento climatico, il degrado ambientale, l'impoverimento della biodiversità e la scarsità idrica sono interconnessi e dobbiamo affrontarli tutti contemporaneamente. Facendo ciò, dobbiamo anche riconoscere che la crisi climatica non è solo un'emergenza ambientale, ma ha anche un impatto tremendo sulla vita e sul sostentamento delle persone. Abbiamo quindi il dovere di aiutare a combattere la crisi, sia come azienda che tramite le azioni dirette dei nostri brand.”

Combattere la crisi climatica

Gli attuali obiettivi di Unilever basati sulla scienza sono l’azzeramento delle emissioni di carbonio nelle proprie operazioni e il dimezzamento dell'impronta di gas serra dei propri prodotti lungo tutta la catena del valore, entro il 2030. In risposta alla portata e all'urgenza della crisi climatica, rafforza i suoi impegni per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette per tutti i prodotti entro il 2039 - dall'approvvigionamento dei materiali usati, fino alla vendita dei prodotti in negozio.

Al fine di raggiungere questo obiettivo 11 anni prima del 2050, termine fissato dall’Accordo di Parigi, è necessario lavorare insieme ai partner della catena del valore, per ridurre collettivamente i livelli di emissioni di gas serra. Unilever darà quindi priorità alla formazione di partnership con i suoi fornitori che hanno già stabilito e stanno lavorando per raggiungere i loro target basati sulla scienza.

Unilever crede che la trasparenza sull’impronta di carbonio sarà un acceleratore nella sfida globale al raggiungimento delle emissioni zero, ed è sua ambizione comunicare l'impronta di carbonio di ogni prodotto che vende. Per fare ciò, istituirà un sistema che consenta ai propri fornitori di dichiarare, su ogni fattura, l'impronta di carbonio dei beni e dei servizi forniti; creerà inoltre partnership con altre aziende e organizzazioni per standardizzare la raccolta, la condivisione e la comunicazione dei dati.

La corsa verso le emissioni zero deve essere uno sforzo collettivo e il business da solo non può guidare questa transizione alla velocità necessaria. Chiede quindi a tutti i governi di fissare ambiziosi obiettivi di zero emissioni nette, nonché obiettivi di riduzione delle emissioni a breve termine, supportati da misure politiche come la tariffazione del carbonio.

Protezione e rigenerazione della natura

Unilever è leader nel settore da oltre un decennio per le pratiche di approvvigionamento sostenibile ed è orgogliosa che l’89% delle proprie materie prime provenienti da foreste sia certificato come ottenuto in modo sostenibile, secondo standard riconosciuti a livello mondiale. Tuttavia, per porre fine alla deforestazione, bisogna sfidare se stessi con standard ancora più elevati. Questo significa che bisogna avere visibilità sulle esatte località di approvvigionamento, e non ci si può fidare del sistema di bilancio di massa, che non consente la verifica accurata dell’assenza di deforestazione nell’approvvigionamento di derivati delle nostre materie prime.

Unilever raggiungerà una catena di approvvigionamento priva di deforestazione entro il 2023. Per fare ciò, aumenterà la tracciabilità e la trasparenza utilizzando innovative tecnologie digitali come il monitoraggio satellitare, il tracking della geolocalizzazione e la blockchain; in questo modo accelererà l'inclusione dei piccoli proprietari, cambiando il proprio approccio all'approvvigionamento dei derivati e facendo ulteriori investimenti significativi in impianti di frazionamento dei derivati.

Si impegna inoltre a collaborare con il resto del settore, le ONG e i governi per andare oltre la cura delle foreste, torbiere e foreste pluviali tropicali e proteggere altre importanti aree ad alto valore di conservazione ed elevati livelli di scorte di carbonio, che sono a rischio di essere convertite in terreno arabile, con un impatto potenzialmente devastante sugli habitat naturali.

Oltre a continuare a promuovere l'approvvigionamento sostenibile e a porre fine alla deforestazione, Unilever si propone di aiutare a rigenerare la natura, aumentando la biodiversità locale, ripristinando la salute del suolo e preservando la conservazione e l'accesso all'acqua. Per fare ciò, sosterrà una nuova generazione di coltivatori e piccoli proprietari impegnati nella protezione e rigenerazione del loro ambiente agricolo. Le iniziative che condurrà comprendono la garanzia di diritti legali sul suolo, l’accesso a finanziamenti e l’inclusione finanziaria, oltre allo sviluppo di pratiche rigenerative. Questo approccio integrato migliorerà la vita dei piccoli agricoltori e darà loro la spinta per guidare la rigenerazione della natura.

Unilever sta anche introducendo un innovativo “Codice per l'agricoltura rigenerativa” per tutti i fornitori. Il nuovo codice sarà basato sul già esistente Codice per l'agricoltura sostenibile, ampiamente riconosciuto come il migliore del settore, e includerà dettagli sulle pratiche agricole che aiutano a ricostruire le risorse più critiche. Come già fatto in passato, renderà disponibile il Codice per l'agricoltura rigenerativa a ogni organizzazione che ne veda l'utilità, con lo scopo di guidare il cambiamento in tutto il settore.

Unilever cerca anche di intensificare i tentativi di preservare l'acqua. Il 40% della popolazione mondiale è già afflitta dalla scarsità d'acqua e più di 2,1 miliardi di persone consumano acqua potabile non sicurai . Metterà quindi in atto dei programmi di gestione dell'acqua per le comunità di 100 differenti località a livello mondiale entro il 2030. Per fare questo, attingerà agli insegnamenti del programma Prabhat in India, che affronta il problema della qualità dell'acqua e i rischi delle risorse nelle zone dei nostri stabilimenti. Il programma ha un approccio di tipo comunitario alla gestione dell'acqua e non solo aiuta gli agricoltori durante la stagione del raccolto, ma affronta anche il bisogno umano essenziale di accedere facilmente ad acque sicure e pulite. Costruirà altresì un modello di gestione dell'acqua e ci unirà a fornitori chiave per far sì che anche loro avviino programmi simili.

Unilever si unirà anche al 2030 Water Resources Group, una piattaforma con diversi stakeholder gestita dalla Banca Mondiale, per contribuire al cambiamento e all'aumento della resilienza nella gestione idrica in mercati chiave soggetti a stress idrico come l'India, il Brasile, il Sudafrica, il Vietnam e l'Indonesia.

Per proteggere ulteriormente le risorse idriche, Unilever mira anche a rendere biodegradabili le formulazioni dei propri prodotti entro il 2030, per ridurre al minimo il loro impatto sull'acqua e sugli ecosistemi acquatici. Sebbene alcuni degli ingredienti che attualmente utilizza non abbiano alternative biodegradabili praticabili, lavorerà con i partner per promuovere l'innovazione e trovare soluzioni per raggiungere i propri obiettivi.

Marc Engel, Chief Supply Chain Officer di Unilever, spiega:“La nostra responsabilità collettiva per combattere la crisi climatica non è una mera attenzione alla compensazione, ma una vera e propria riduzione delle emissioni dei gas serra, e abbiamo le possibilità e la determinazione per farlo. Ma non è abbastanza. Se in futuro vogliamo avere un pianeta sano a lungo, dobbiamo anche prenderci cura della natura, sotto forma di foreste, biodiversità del suolo ed ecosistemi idrici. Nella maggior parte del mondo, l'inclusione socio-economica degli agricoltori e dei piccoli proprietari nella produzione agricola sostenibile è il principale fattore di cambiamento per fermare la deforestazione, ripristinare le foreste e aiutare la rigenerazione della natura. In fin dei conti, sono loro che gestiscono la terra. Dobbiamo quindi sostenere e collaborare con una nuova generazione di agricoltori e piccoli proprietari se vogliamo fare un passo avanti nella rigenerazione della natura.”

Alan Jope, conclude:“Il pianeta è in crisi e dobbiamo compiere azioni determinanti per fermare i danni e ripristinarne la salute. Lo scorso anno abbiamo stabilito un programma per affrontare il problema ambientale forse più visibile nel settore dei beni di consumo: le confezioni di plastica. Abbiamo fissato degli obiettivi nuovi e ambiziosi come il dimezzamento dell'uso di plastica vergine, e l’impegno a raccogliere e processare più confezioni di plastica di quelle vendute. È fondamentale pensare all'impatto che i nostri prodotti hanno una volta esaurito il loro uso, ma è altrettanto importante continuare a guardare alle conseguenze che hanno sul pianeta all'inizio della loro vita, nella fase di approvvigionamento dei materiali, come anche nella produzione e nel trasporto. Ridurremo l'impatto dei nostri prodotti e delle nostre operazioni sull'ambiente e faremo la nostra parte per riportare il pianeta in salute.”

NOTE

Zero netto 2039: qualsiasi emissione residua nella nostra catena di approvvigionamento sarà riequilibrata con compensazioni acquistate o auto-generate.

1.5 miliardi e mezzo di persone nel mondo si guadagnano da vivere come piccoli proprietari agricoli. Forniscono più dell'80% del cibo consumato in vasta parte del mondo in via di sviluppo, contribuendo in maniera significativa alla riduzione della povertà e alla sicurezza alimentare.

http://www.fao.org/fileadmin/templates/nr/sustainability_pathways/docs/Factsheet_SMALLHOLDERS.pdf

i World Bank

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