Per rendere la nostra filiera dell’olio di palma più trasparente e tracciabile – e garantire il rispetto del principio di no deforestation – Unilever collabora direttamente con produttori e frantoi, bypassando intermediari tradizionali e internalizzando gran parte della raffinazione dell’olio di palma.
Per questo abbiamo recentemente ampliato Unilever Oleochemical Indonesia (UOI), il nostro impianto di trasformazione a Sei Mangkei, Nord Sumatra.
La sfida? Dopo l’espansione, UOI è diventato il sito con le emissioni GHG più alte di Unilever a livello globale. Per rispettare il nostro obiettivo di ridurre del 100% le emissioni Scope 1 e 2 entro il 2030 (rispetto al 2015), dobbiamo agire con decisione.
Ecco perché ci stiamo orientando verso energia termica rinnovabile. In un mercato ancora dominato da fonti fossili, le opportunità di rinnovabili sono limitate, ma le aziende possono accelerare la transizione. Così, nel primo contratto commerciale di biometano in Indonesia, Unilever ha iniziato a sostituire il gas naturale a UOI con biometano ricavato dagli effluenti dei frantoi locali.

Partnership per ridurre le emissioni
L’espansione di UOI è parte chiave della nostra strategia di crescita: abbiamo investito molto nell’impianto negli ultimi dieci anni e vogliamo assicurarci che questa crescita sia sostenibile.
In collaborazione con KIS Group, uno dei principali fornitori di biogas in Asia, abbiamo garantito forniture di biometano per l’impianto. Attualmente il biometano proviene da due frantoi vicini, inclusi nel nostro programma di sviluppo sostenibile dell’olio di palma e conformi alla nostra People and Nature policy (PDF 2.04 MB). Il gas compresso (bioCNG) viene trasportato a UOI con camion alimentati anch’essi a bioCNG.
Il piano è di ampliare la partnership a un terzo frantoio entro la fine del 2025 e a sei ulteriori frantoi nei prossimi due anni, tutti conformi ai nostri standard di sostenibilità.
Ciò rappresenta una soluzione conveniente e resiliente per decarbonizzare l’impianto. Con lo scale-up di biometano e biomassa sostenibile a UOI, parte della nostra strategia globale per decarbonizzare le operazioni, ci avviciniamo al traguardo Scope 1 e 2. L’obiettivo è arrivare a oltre 800.000 MMBtu/anno di biometano, coprendo quasi un quarto del fabbisogno energetico di UOI entro il 2030.
“Quando ampliamo le nostre operazioni, dobbiamo farlo in modo sostenibile. Grazie alla partnership con KIS abbiamo trovato una soluzione che riduce le emissioni in maniera conveniente, accompagnando la nostra crescita.” — Saikrishna Devarakonda, Managing Director, UOI
Benefici economici e ambientali
Trasformando gli scarti dell’olio di palma in energia rinnovabile, stiamo generando benefici più ampi per l’Indonesia e per l’intera industria della palma.
Oggi le rinnovabili coprono il 14,5%[a] del mix energetico indonesiano. Secondo le stime, gli effluenti dei frantoi di palma in Indonesia potrebbero produrre biometano equivalente a oltre il 5% del consumo nazionale di gas naturale nel 2024.[b] [c]
“Qui i benefici sono molteplici: Unilever Indonesia riduce le proprie emissioni e il Paese diventa meno dipendente dalle importazioni di energia.” — KR Raghunath, fondatore e CEO di KIS
Uno dei principali vantaggi è che impediamo al metano di essere rilasciato in atmosfera o bruciato nei frantoi. Inoltre, stiamo coinvolgendo tutti i nostri fornitori, inclusi quelli che non ci forniscono biometano, sulla necessità di decarbonizzare.
“Siamo orgogliosi di essere parte del primo contratto commerciale di biometano in Indonesia e non vediamo l’ora di ampliarne la portata. Questo è solo l’inizio: speriamo che il successo della partnership con KIS ispiri altre aziende a seguire la stessa strada.” — Saikrishna Devarakonda, Managing Director, UOI
A study including the estimated potential for biomethane produced from palm oil waste: EN_Desktop Study for Biomethane Utilization From POME.pdf
Figures showing the natural gas usage of Indonesia in 2024: Indonesia Energy Information | Enerdata