La COP28 sarà un momento critico. La conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà quest'anno a Dubai, riunirà i leader di tutto il mondo per esaminare il primo bilancio globale sul clima. Il report valuta i progressi fatti a livello mondiale nella riduzione delle emissioni e identifica le lacune da affrontate per realizzare l'accordo di Parigi.
Le aziende hanno un ruolo chiave nella spinta verso la riduzione delle emissioni. È la cosa giusta da fare e ciò che ci permetterà di rimanere competitivi in futuro. Unilever si impegna a raggiungere il Net zero in tutta la sua catena del valore entro il 2039 e stiamo lavorando duramente in tal senso. Ma per andare oltre, più velocemente, abbiamo bisogno di un azione del governo.
Noi, come altre aziende in tutto il mondo, fatichiamo a ridurre le emissioni che potrebbero essere però superate grazie a una cambiamento delle politiche nazionali. Per questo, andremo alla COP28 per chiedere misure che ci aiutino a ridurre la nostra impronta ecologica e che proteggano al contempo le persone e il pianeta.
Alla COP28, Unilever chiederà ai governi di ampliare i loro obbiettivi, in linea con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5° C, e quindi di:
Triplicare la capacità di energia elettrica rinnovabile entro il 2030
Il 93% della elettricità da noi impiegata in tutte le nostre operazioni a livello globale proviene già da fonti rinnovabili. Abbiamo però bisogno di un cambiamento a livello politico che ci aiuti a raggiungere il nostro obiettivo di 100% di energia rinnovabile entro il 2030 e a dare anche ai nostri fornitori l'accesso all'energia rinnovabile, così che possano decarbonizzare le attività.
Proteggere e rigenerare la terra, le foreste e gli oceani
Ci impegniamo a proteggeree rigenerare 1,5 milioni di ettari di terra, foreste e oceani entro il 2030. Ciò include la gestione di una catena di approvvigionamento a deforestazione zero per le nostre materie prime chiave: olio di palma, carta e cartone, tè, soia e cacao. Abbiamo bisogno che i governi forniscano finanziamenti aggiuntivi per la natura, eliminino le sovvenzioni che sostengono attività dannose per la biodiversità e creino politiche in linea con il Global Biodiversity Framework.
Incentivare gli investimenti nell'agricoltura rigenerativa
La trasformazione alimentare, una delle principali aree di interesse per Unilever, sarà un tema critico alla COP28. Di recente abbiamo pubblicato un rapporto che mostra gli impatti positivi dei nostri primi progetti di agricoltura rigenerativa, tra cui la riduzione delle emissioni di gas serra. Questo tipo di coltivazioni necessitano che gli agricoltori siano incentivati e sostenuti finanziariamente per consentire una transizione su larga scala.
Sostenere le materie prime a basse emissioni di carbonio come alternative ai prodotti chimici a base di combustibili fossili
Stiamo coinvolgendo i fornitori di prodotti chimici nell'azione per il clima per contribuire ad accelerare la riduzione delle emissioni nella nostra catena di approvvigionamento dell’Home Care. Ricerche recenti sostengono con forza la necessità di strategie nazionali che aiutino le aziende ad abbandonare le sostanze chimiche a base di combustibili fossili a favore di alternative biologiche.
Promuovere l'azione per il clima per le persone, il pianeta e le imprese
Per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e proteggere vite e mezzi di sussistenza, la scienza ha dimostrato che dobbiamo dimezzare le emissioni entro il 2030. Con una posta in gioco così alta e con solo sette anni davanti a noi è fondamentale che il mondo dell’imprenditoria parli ora.
"Abbiamo lavorato duramente per comprendere le leve chiave per ridurre la nostra impronta di carbonio e ora stiamo coinvolgendo fornitori e brands per spingere sulla riduzione delle emissioni", afferma Rebecca Marmot, Chief Sustainability Officer di Unilever. "Ma abbiamo bisogno che i governi creino un ambiente favorevole al cambiamento attraverso politiche che favoriscano un futuro sostenibile. Questo ci aiuterà a muoverci più lontano, più velocemente, verso il raggiungimento del Net zero entro il 2039".
Vogliamo rendere la sostenibilità una consuetudine. In qualità di multinazionale, stiamo già assistendo agli impatti del cambiamento climatico in ogni paese in cui lavoriamo, dall'elevato costo delle materie prime all'insicurezza idrica, che colpisce anche le comunità locali e i fornitori. Non abbiamo più a che fare con la prospettiva futura del cambiamento climatico, ma con la crescente realtà del collasso del clima. Fortunatamente, se lavoriamo insieme, c'è ancora la possibilità di limitare i danni.