Chi deve lottare per la parità di genere?
Ecco come ha risposto la giornalista e attivista di fama mondiale Glorian Steinem: “Storicamente la lotta per la parità di genere non si collega ad una singola femminista né ad una singola organizzazione, ma è il risultato degli sforzi collettivi di tutti coloro che si battono per i diritti umani.”
Fare la differenza
In Unilever, ogni giorno ci impegniamo per rendere le nostre pubblicità #unstereotype. Insieme a UN Women abbiamo dato vita alla Unstereotype Alliance, al fine di esortare il mondo dell’industria ad eliminare dalle pubblicità rappresentazioni anacronistiche di donne e uomini.
“Ci stiamo focalizzando sull’interno, per eliminare gli stereotipi sui luoghi di lavoro in azienda,” dichiara Aline Santos, Executive Vice President, Global Marketing e Global Head of Diversity and Inclusion di Unilever. “Quest’anno, in occasione della Giornata internazionale della donna, abbiamo celebrato i ‘Game-changers for Gender Equality’ di Unilever. Si tratta di persone che sfidano gli stereotipi più obsoleti e che hanno quella mentalità unstereotyped che vogliamo si diffonda in azienda”.
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo è necessario che molte persone facciano la propria parte nel quotidiano attraverso azioni concrete. I game changers sono riusciti a generare dei grandi cambiamenti, facendo la differenza in azienda e dando l’esempio ai propri colleghi. Vi raccontiamo tre di queste fantastiche storie.
Melody Makuvise: la donna che fa un lavoro “da uomini”
Il 3 novembre 2017, durante il suo turno notturno in fabbrica, Melody Makuvise ha segnato la storia. Melody è infatti diventata la prima donna di Unilever Zimbabwe a passare dall’unità produttiva degli imballaggi – in cui lei e altri 12 colleghi confezionavano e pallettizzavano prodotti Royco – alla guida dell’intero impianto.
Per produrre 13 tonnellate di Royco al giorno, è necessaria una profonda conoscenza delle pratiche produttive, know-how tecnico, coordinazione e intuito. Grazie ai suoi otto anni di esperienza e ai training, Melody aveva le capacità necessarie ed era pronta ad assumere un ruolo guida.
“Quando mi pongo un obiettivo, lo raggiungo” racconta Melody. “Il mio motto nella vita è ‘non permettere alla paura di avere la meglio’. Sapevo di avere le capacità necessarie per svolgere questo lavoro. Non avrei permesso a questioni di genere di tenermi lontana da un ruolo che sarei stata capace di ricoprire. I miei colleghi – sia maschi che femmine- mi hanno sostenuta tantissimo. Spero di essere di esempio per tutte le donne che stanno pensando di prendere una decisione simile.”

Faizah Khan: il work life balance è possibile
Sono cambiate molte cose nella funzione vendite in Unilever Pakistan, dove, tradizionalmente, a lavorare sono soprattutto gli uomini. Nel settore dei servizi igienici, asili per bambini e centri per le donne le assunzioni sono state infatti soprattutto al femminile.
Tra queste c’è l’assunzione di Faizah che è diventata nel 2017 la prima manager donna nella funzione vendite di Unilever Pakistan. “Attualmente lavoro in un reparto che è dominato da uomini,” spiega Faizah. “Lavoro quotidianamente con una rete di distributori e rivenditori prevalentemente maschile. Ciò che mi ha aiutato ad ottenere fiducia e rispetto è stato svolgere il mio lavoro bene ed essere veramente me stessa.
“Sono manager nelle vendite e madre di due figli. Oltre al lavoro, ho impegni e responsabilità che riguardano la mia famiglia. Lavoro duramente e do il mio meglio per rispondere alle necessità dei nostri clienti e favorire il business. Ma, parallelamente, voglio anche essere certa di rispondere ai bisogni della mia famiglia.
“Il mio esempio è stato illuminante per tutti i colleghi, sia uomini che donne. Infatti la mia esperienza ha dimostrato che il work-life balance è possibile e che niente può fermare una donna che lavora nelle vendite. L’essere donna non mi impedisce di lavorare bene ed è bellissimo vedere che i miei colleghi riconoscano che le donne sono capaci di occuparsi contemporaneamente sia di lavoro che di famiglia.”
Ageel Angawi: il mentor che promuove la parità di genere
Ageel Angawi è cresciuto in Arabia Saudita, dove l’empowerment e i diritti delle donne non sono ancora ben definiti. Ageel è vice presidente dell’Home Care in una regione in cui il talento femminile è ancora sotto-rappresentato nelle posizioni di leadership più alte.
In qualità di mentor, Ageel sta cercando di cambiare le cose attraverso un approccio molto semplice. “Mi piace pensare che sui luoghi di lavoro sia tutto possibile,” afferma. “Il mio ruolo consiste nell’aiutare le donne e gli uomini a far uscire il meglio di sé giorno dopo giorno, liberandoli dalle paure, dai dubbi e dalle convinzioni che la società gli ha instillato nella mente nel corso del tempo.
“Negli ultimi anni è andato tutto bene da noi, ma c’è ancora molto da fare. Abbiamo bisogno di più persone che facciano da esempio perché si diffonda questa cultura in tutta la regione. Penso che la parità di genere sia estremamente positiva per il business e non potrei immaginare una realtà differente da questa.”
“La Giornata internazionale della donna è il momento migliore per ricordarci quanta strada dobbiamo fare ancora per generare un grande cambiamento”, afferma Aline, “sono davvero ottimista quando vedo tanti colleghi fare la cosa giusta”.
Come ha detto Gloria Steinem… la parità di genere richiede uno sforzo collettivo. Ed è proprio questo lo sforzo che stanno facendo i Game-changers for Gender Equality di Unilever.